Fabbrica 4.0

Osservatorio Servizi Innovativi e Tecnologici del Veneto

By 19 Febbraio 2012 No Comments

19 febbraio 2012

Quando parliamo dei Servizi Innovativi e Tecnologici, ovvero, informatica, telecomunicazioni, comunicazione e marketing, engineering, ambiente, ricerca e sviluppo etc etc, parliamo di un grande settore dell’economia veneta con circa il 15% delle imprese totali, con 250 mila occupati. Parliamo del settore che tra il 2000 e il 2010 ha assunto più della meta dei nuovi occupati in Veneto, che produce poco meno del 10% del valore aggiunto totale del  Veneto, ma che non e’ considerato molto spesso come un settore cosi trainante dell’economia del nostro territorio. Infatti per codici ateco, camere di commercio, associazioni di categoria, si finisce annaquati nel piu ampio concetto di “servizi”, laddove finiscono categorie tra loro diversissime, dal panificio, alla software house, dall’agenzia immobiliare, ad una engineering farm. Eppure… Eppure e’ cosi, divisi tra contratti anomali, del commercio, dei metalmeccanici, dei telefonici. Siamo il settore degli invisibili e degli indistinti, che pagano la tarsu per un ufficio, come producessero rifiuti di un ristorante… Ecco perche’ nasce oggi grazie a Confindustria Veneto e Fondazione Nord Est, l’Osservatorio permanente sui Servizi Innovativi e Tecnologici. Iniziativa resa possibile dalla Cassa di Risparmio del Veneto che ha visto quanto sia strategico per lo sviluppo questo comparto, che nella nostra regione e’ rappresentato da 1800 imprese iscritte a Confindustria. Certamente, di gran lunga,  il secondo settore nella casa dell’aquilotto di viale dell’Astronomia. Un settore che chiede a viva voce rappresentanza e visibilita’ In estrema sintesi possiamo dire che il settore dei servizi innovativi e tecnologici del Veneto ha in larga misura affrontato l’ultimo triennio, caratterizzato dal rallentamento dell’economia, con effetti contenuti sul fronte del fatturato: il 44,9% ha registrato un fatturato in crescita e il 29,6% un fatturato stabile. Ma dall’Osservatorio emergono dati assolutamente interessanti, che val la pena annotare: aggregazioni, innovazione, disposti ad investire sul futuro, le parole d’ordine ! Piccolo non e’ più bello, se e’ vero come il tema delle aggregazioni appaia centrale per un panel di imprese che è composto nella maggior parte dei casi (70%) da imprese con meno di 10 addetti, dato decisamente in linea con quello del manifatturiero veneto le cui aziende hanno un numero di addetti inferiore a dieci nel 76% dei casi. La piccola dimensione viene dagli stessi intervistati considerata un limite importante per quanto riguarda le capacità competitive delle imprese. Viceversa la ridotta dimensione non viene considerato un limite all’innovazione, elemento confermato dal fatto che anche tra le piccolissime sia elevata la quota di chi ha realizzato innovazione. Questa elevata consapevolezza dei limiti di una dimensione ridotta trova conferma nella quota elevata di imprese (48,8%) che dichiara di partecipare ad una qualche forma di aggregazione, sia essa un consorzio, una joint venture, un network o un contratto di rete. A questo si aggiunge un ulteriore 15,2% che dichiara di stare valutando una qualche forma di aggregazione. Siamo dunque imprese disposte ad investire sul futuro. Coerentemente con il ruolo di precursori e divulgatori di innovazione le imprese dei servizi tecnologici e innovativi hanno, nel corso della crisi, mantenuto gli investimenti in corso o anche progettatone di nuovi (80,4%), solo il 4,6%, invece, li ha bloccati. L’innovazione ha un enorme potenziale in termini di crescita, posti di lavoro e miglioramento della qualità di vita. Ci stiamo battendo, non per avere finanziamenti, ma per ottenere dalla Regione Veneto e dall’Unione Europea misure volte a sostenere l’integrazione tra tecnologie innovative e processi produttivi tradizionali. Le politiche industriali devono contribuire a un cambio di mentalità nelle imprese, nel privato e nel pubblico, per innovare settori come il turismo, la sanità, i trasporti, l’istruzione. Negli ultimi anni in Veneto sta crescendo l’integrazione tra manifatturiero e terziario innovativo, in particolare nei comparti Ict e Tlc. Ma e’ ancora troppo poco… Recentemente abbiamo lanciato la sfida di Veneto Digitale con un duplice obiettivo: infrastrutturale, con la realizzazione di nuove reti e la banda larga; culturale sui contenuti per sfruttare al meglio le opportunita’ che la rete offre. Le prossime parole d’ordine saranno quindi e-commerce, video-comunicazione, e-learning, telelavoro». Con l’Osservatorio realizziamo uno strumento che nel tempo rendera’ visibile e attendibile il comparto. Ma serve una scossa ! Presto ! Quello che si faceva in tre anni oggi si fa in tre mesi. Di qui nascerà l’Agenda Digitale, sulla scia di quanto recentemente approvato dal Governo. Una proposta concreta, per lo sviluppo e l’innovazione, per il pubblico e per il privato.  Un segno di modernità. Il Veneto e l’Italia hanno bisogno di una rivoluzione digitale per sfruttare il potenziale che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione consentono nella creazione di nuovi posti di lavoro e nell’inclusione sociale.