Fabbrica 4.0

Dove volano i Droni

By 23 Dicembre 2014 No Comments

Nascono segmenti di nuova economia, nuove professioni, nuove opportunità. Una di queste, assolutamente trendy, è quella dei droni. Droni che diventano famosi qualche anno fa per gli utilizzi di intelligence e bellici, ma che viceversa offrono una miriade di possibili usi a scopi civili, molto spesso a servizio delle nostre imprese e per migliorare la nostra vita di tutti i giorni. A Seattle si sta già sperimentando la consegna della spesa porta a porta. In molti Paesi è d’uso il recapito delle medicine ordinate online. Amazon già lo sta testando per “enne utilizzi” oltre Oceano.
Ma si pensi alle fotografie o video, alle mappature urbanistiche e agricole, al monitoraggio di infrastrutture, al catasto in 3D. Giusto per citare alcuni possibili utilizzi civili dei droni.

DA PIONIERI A PROFESSIONALI 

E come in tutti i nuovi settori esistono i pionieri, vanno organizzate le filiere produttive, vanno definite le opportune regolamentazioni, specie in termine di sicurezza. Nessun facile allarmismo quindi, ma per un drone che si spiattella sul Campanile di San Marco, ce né uno che a Brooklyn ha colpito due grattacieli di Manhattan, schiantandosi a terra a meno di 20 metri da un pedone. Ma senza andare troppo lontani in quanti eventi o manifestazioni sportive o di massa, vediamo roteare sopra di noi questi grandi calabroni motorizzati. E se il pilota commette un errore? Se succede un guasto tecnico? Il rischio è gravissimo, se non mortale. Questo non per fare del facile allarmismo, ma per mettere subito in chiaro che la fase dei pionieri è agli sgoccioli e servono nuove forme organizzate, come la neonata Associazione Italiana Droni (www. fondazionecomunica.org), per contribuire a fare sistema e dare solidità al settore dei droni.
Va ricordato come il 16 dicembre 2013 l’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile) abbia emanato il primo regolamento relativo ai mezzi aerei a pilotaggio remoto. Oggi sono scaricabili sul sito Enac bozze di linee guida, circolari esplicative, ma lo stesso ente scrive testualmente sul proprio web site “l’elevato numero di richieste di informazioni che perviene quotidianamente via e-mail all’account dedicato apr@enac.gov.it non consente, nonostante il continuo impegno delle risorse attualmente a disposizione, di rispondere alle richieste stesse con l’attesa sollecitudine. Ce ne scusiamo assicurando al tempo stesso che tutte le esigenze informative saranno comunque esaminate, tenendo conto dell’ordine di arrivo e delle eventuali scadenze connesse…”.
Questa citazione letterale giusto per dare l’idea di quanta potenzialità ed interesse vi sia sul settore, sia da parte di chi vuole diventare pilota, sia da parte di quanti progettano e producono droni, sia di imprenditori che vogliono aprire nuove attività legate al mondo droni, sia ultimamente alcuni venture capital stranieri. Obiettivo quindi passare da una fase pionieristica ad una che potremmo definire “professional”.

LE TIPOLOGIE DI DRONI 

Sono diverse le categorie di droni. Le principali sono quella dei droni ad ala fissa, per lo più ad uso militare; gli elicotteri; e infine i multi-rotori, da tre fino a dodici motori elettrici. Per gli scopi civili i multi-rotori sono quelli più diffusi. Il prezzo varia, anche di molto, in base all’equipaggiamento di bordo, alla capacità di carico e ad altri fattori. Il controllo è remoto, e cioè il volo è controllato da un pilota a terra (spesso con un tablet); di qui la definizione tecnica: sistemi aeromobili a pilotaggio remoto. In base al peso, ci sono altre categorie: sotto i due kg, tra i 2 e i 25 kg, tra i 25 e i 150 kg e sopra i 150 kg. Sono mezzi sempre più complessi dove il pilota da terra deve poter gestire tutta la strumentazione, come se fosse in volo! E, per garantire la sicurezza, occorrerebbe un pilota di back-up e un osservatore.

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO 

Con la nuova regolamentazione, i droni devono garantire livelli di sicurezza paragonabili a quelli di un aereo. Significa che non è più un’attività che una persona possa svolgere da sola: occorre un’organizzazione autorizzata, che assicuri aeronavigabilità continua con manutenzione, formazione dei piloti, valutazione dei rischi e altro. Il target di sicurezza, per l’Enac, è un incidente ogni milione di ore… La normativa distingue le operazioni specializzate (quelle professionali, per conto terzi) in critiche (che prevedono il sorvolo di centri abitati, assembramenti di persone, stazioni, autostrade e altro) e non critiche (quando non comportano rischi). Ecco che la formazione diventa fondamentale: sia a chi intenda realizzare un’organizzazione operante nel settore, che ai piloti. L’istruzione in buona parte è simile a quella dei “colleghi” dei voli convenzionali: solide nozioni di aeronautica, conoscenze meccaniche, codice di navigazione, valutazione rischi e fattore umano, sicurezza, segnali Gps, meteo, gestione dell’elettronica e capacità di svolgere operazioni di checklist”.

LA NUOVA ECONOMIA 

Abbiamo detto che il mondo dei droni è un universo in evoluzione: si sta creando una filiera, tra aziende di settore. C’è chi produce la scocca in carbonio, chi i motori elettrici e chi realizza i microchip. E i servizi possibili sono moltissimi: dall’agricoltura all’edilizia, dalla gestione del traffico alla protezione civile, dalle riprese cinematografiche al controllo di infrastrutture, dal monitoraggio della fauna alle operazioni di salvataggio. Si può mappare il territorio al centimetro. Peraltro, in molti casi i risparmi sono considerevoli: le immagini del Giro d’Italia costeranno sempre molto meno di quelle realizzate con un elicottero convenzionale. Ora quindi si tratta di consolidare la filiera, mettendo insieme prototipisti, produttori di software, e enti di controllo. La Federal aviation administration (Faa) ha stimato in circa 7mila i droni commerciali che voleranno entro il 2018.

AIDRONI ASSOCIAZIONE ITALIANA DRONI E L’EUROPA
Grazie ad alcuni imprenditori del settore è nata tra Padova e Potenza, da qualche mese, Aidroni l’Associazione Italiana Droni. Associazione presieduta da Luciana De Fino, si propone per approccio professionale alla materia. Si tratta della prima associazione in Italia, in un settore e una filiera ancora tutta da costruire, che ha avviato le procedure per aderire a Confindustria come nuova associata. Tra gli obiettivi principali di Aidroni portare l’argomento in sede comunitaria a Bruxelles dove non esiste una normativa per i cieli europei. Giusto ai primi di ottobre al Consiglio Ue Trasporti, vi è stato un primo confronto tra i Ministeri europei dei trasporti in merito all’apertura del mercato dell’aviazione civile ai droni. Dal dibattito è emerso un generale consenso per la graduale integrazione dei droni nello spazio aereo civile, avendo come principale preoccupazione la sicurezza. Quanto ai profili della privacy, altro tema delicato, molte delegazioni nazionali ritengono che le attuali regole Ue sulla data protection possano adattarsi allo sviluppo di un nuovo quadro regolamentare per i droni, e alcune delegazioni hanno sottolineato la necessità di garantire una certa flessibilità delle regole nazionali. In linea generale, gli Stati membri sono favorevoli ad un intervento Ue di armonizzazione del settore, al fine di consentire all’industria di sviluppare rapidamente il suo potenziale. Il dossier verrà ridiscusso in occasione del prossimo incontro promosso dalla Presidenza italiana dell’Ue. Ma va anche segnalato che la prossima presidenza lettone dell’Ue (gennaio-giugno2015) ha già annunciato un meeting per marzo 2015, al quale parteciperanno i Ministeri europei dei trasporti e gli stakeholder. Il dossier droni promette di essere una delle principali priorità del mandato della Commissione e del Parlamento per il prossimo quinquennio.

*Vicepresidente di AiDroni