Fabbrica 4.0

Padova capitale di innovazione? Tante eccellenze tra innovazione e ricerca

By 29 Agosto 2013 No Comments

29 agosto 2013

Innovazione rientra sicuramente nella top ten delle 10 parole maggiormente oggi utilizzate e cliccate a livello politico-istituzionale, economico, industriale e manageriale in genere. A fronte di un abuso dell’utilizzo della parola innovazione, vi sono viceversa tantissime definizioni, spesso contrastanti, in vocabolari ed altro di cosa sia l’innovazione. La più asciutta che ho trovato sul Sabatini-Coletti recita:”Modificazione, perlopiù in meglio, dello stato di cose esistente”. Dunque alla luce di questa definizione, quali sono i luoghi dell’innovazione, ovvero dell’eccellenza scientifica, tecnologica, economica a Padova e dintorni? Padova può fregiarsi, come si diceva un tempo, di essere al centro di un reticolo fortemente innovativo come lo è stato in questi anni il mitico nord est d Italia? Proviamo (per quanto in maniera empirica e incompleta) a farne un sintetico censimento. Non senza aver premesso che sono sempre più convinto che la vera innovazione di prodotto a nord est venga quasi sempre sviluppata dentro alle imprese. In una parola, il nostro vero parco scientifico non è il Vega o il Galileo, ma è quel tessuto di micro e medie imprese che fanno il nordest. Noi infatti tradizionalmente non abbiamo grandi poli di innovazione identificabili, ma una miriade di eccellenze, dal mondo dell’università e della ricerca, ma ancora le aziende più innovative che sfornano grande innovazione in continuazione. Il luogo per antonomasia della ricerca e sviluppo tecnologico è il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo (www.galileopark.it) situato in Corso Stati Uniti 14 in piena zona industriale. La missione del Galileo è quella di sostenere la capacità competitiva delle imprese attraverso l’innovazione: si occupa di trasferimento di tecnologia, design industriale, nuovi materiali, prova e certificazione dei prodotti, nuova impresa. Altro luogo di innovazione voluto dall’Università ed altri enti pubblici è StartCube (www.startcube.it) in via Croce Rossa 112, il classico incubatore d’impresa. Start Cube è dedicato ad aziende appena costituite o in via di costituzione, che si caratterizzino per l’innovatività del prodotto o servizio oggetto dell’attività d’impresa. Funge da acceleratore del cammino d’impresa per un paio d’anni, dopodiché l’impresa deve uscire e camminare con proprie gambe. Altra eccellenza, a capitale privato, collocata nella prestigiosa Villa Duodo a Monselice è quella di M31 (www.m31.com). M31 un po’ un pioniere in Italia nell’attività di accelerazione e incubazione delle nuove imprese high-tech. M31 investe direttamente condividendo il rischio con i fondatori supportando la crescita dei loro investimenti nel mercato globale. Differenti i settori di investimento: dal biomedicale alle telecomunicazioni, dai sistemi informatici al software tecnologico. A fianco dell’innovazione tradizionale sono sorti negli ultimi tempi luoghi assolutamente innovativi dedicati al mondo del digitale, web e comunicazione. Talent Garden Padova, realtà privata promossa da una ventina di imprenditori locali (www.padova.talentgarden.it) è situato in via Croce Rossa, 36 ed ospita già una trentina di aziende. TAG Padova è uno spazio di Co-Working di oltre 400 mq aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che può ospitare fino a 36 talenti. Talent Garden non è però solo un Co-Working, con accattivante arredo ecosostenibile e tanto di biliardino stile Google, ma è un Passion Working Space, ovvero è parte della prima “Rete d’Innovazione” italiana (già 400 imprese tra Brescia, Bergamo, Milano, Torino, Genova ed ora Bologna e Bruxelles). All’interno sono ospitati freelance, agenzie e startup che lavorano e vogliono fare network nel mondo della comunicazione, del web e del digitale. Dunque esperti di comunicazione multimediale, web marketer, designer, developer. Ma anche startupper, giornalisti, fotografi, videomaker e altri professionisti dalle competenze diverse ma contigue. Onspace (www.onspace.org) è un altro pre-incubatore & coworking, pubblico, promosso dalla Provincia di Padova in Corso Stati Uniti 14/d. Qui recita il sito “Le idee nascono dalle persone e si sviluppano nei luoghi, la collaborazione e le opportunità permettono di raggiungere importanti obiettivi. ON SPACE favorisce questo processo, mettendo a disposizione dei singoli e delle imprese – da subito – uffici, connettività wifi e supporto della Provincia di Padova. Comincia da subito a far crescere la tua idea innovando.” Ma fermarci alle strutture dove si produce innovazione tecnologica o incubazione d’impresa sarebbe riduttivo. Ad esempio, al di là delle mille eccellenze ospedaliere ed universitarie che Padova vanta fin dai tempi di Fabrici d’Acquapendente o di Vesalio, va sicuramente segnalata come luogo di eccellenza dell’innovazione la Torre della ricerca della Città della Speranza. Dieci piani di speranza, 17.500 metri quadri di superficie a disposizione di almeno 350 ricercatori. La Torre della ricerca pediatrica è destinata a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca scientifica sulle malattie infantili, ospiterà i laboratori didattici e di ricerca del dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, del dipartimento di Scienze oncologiche chirurgiche dell’Università di Padova, della Fondazione Penta e di La Nostra Famiglia IRCCS Medea. Sullo stesso piano di eccellenza va citato il CNR (www.cnr.it) che tra l’area della Ricerca di Padova e di Legnaro vanta circa 20 mila metri quadrati di edificati all’interno di una superficie di 170.000 metri quadrati. Il polo di ricerca è perlopiù situato a sud-est della città a circa 6 km di distanza dal centro (viale dell’Università, Legnaro) Il polo di ricerca è concentrato per fornire servizi scientifici e tecnologici di rilievo ai diversi istituti del CNR qui allocati. Che sono: IENI Istituto per l’Energetica e le Interfasi; ISIB Istituto di Ingegneria Biomedica; ICIS Istituto di Chimica Inorganica e delle Superfici; IGI Istituto Gas Ionizzati; IRPI     Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica; ITC   Istituto per le Tecnologie della Costruzione; ISTM Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari; IDPA Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali; ISAC Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima; SPP Servizio di Prevenzione e Protezione. Poco distante vi è poi il polo di ricerca dedicato all’agricoltura Agripolis Viale dell’Università, 16 Legnaro, vero e proprio campus dove le attività di insegnamento ben si intersecano con quelle dello studio e della ricerca e con il lavoro svolto per conto della Regione da Veneto Agricoltura. È sempre nella stessa area di Legnaro troviamo infine l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (www.izsvenezie.it). L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) è un ente sanitario di diritto pubblico che svolge attività di prevenzione, di controllo e di ricerca nell’ambito della sanità e del benessere animale, della sicurezza alimentare e della tutela ambientale. L’attività interessa principalmente i territori del Veneto, Friuli Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige, interessando un’area di 40.000 kmq in cui risiedono circa sette milioni di abitanti. Ma molto è investito nella ricerca, considerata il cardine per arricchire le competenze tecniche, le conoscenze scientifiche e l’organizzazione delle proprie risorse umane. I campi di attività privilegiati sono quelli inerenti alle malattie trasmissibili degli animali, alle zoonosi, al benessere animale, al controllo, qualitativo e sanitario degli alimenti e al rischio connesso al loro consumo, all’epidemiologia applicata ai programmi del servizio sanitario. Qui finisce, almeno per ora, questo primo censimento dell’innovazione e della ricerca a Padova. Infatti si sarà capito come innovazione e ricerca spesso, pur essendo cose ben distinte, assorbono l’impegno delle entità che abbiamo citato. Ma se è vero che l’idea di innovazione è strettamente legata al concetto di competizione, da cui oggi non si può prescindere, per usare una metafora diffusa: che uno sia nato leone oppure gazzella, che il destino lo abbia fatto per inseguire o essere inseguito, entrambi sono costretti, da quando si svegliano la mattina fino al calare della sera, a dedicarsi a correre più velocemente possibile per sopravvivere. E quindi per correre oggi, ovvero fare vera innovazione, sintetizzerei tra “must”: 1) multidimensionalità, interessando aspetti quali la tecnologia ma anche le conoscenze di mercato e le capacità organizzativo-gestionali; 2) appropriabilità, in quanto l’innovazione di successo deve essere sfruttata e sostenuta dall’organizzazione che l’ha generata; 3) immaterialità, in quanto il risultato dell’innovazione è dovuto alla valorizzazione di risorse tangibili e intangibili, queste ultime spiegano proprio come mai aziende con medesime risorse (valutate come poste di bilancio, numero e qualifica di dipendenti ecc.) conseguono risultati prestazionali differenti. La tipologia di innovazioni oggi va oltre la tradizionale differenza tra innovazioni di prodotto e di processo. Gli obiettivi dell’innovazione sono svariati e spesso integrati: sostituire prodotti o ampliare la gamma, aumentare quote di mercato o creare nuovi mercati, migliorare la flessibilità produttiva, diminuire i costi di produzione, aumentare la qualità del prodotto, migliorare le condizioni di lavoro, ridurre l’impatto ambientale, ecc. Ed è per questo che mentre la ricerca è giusto appartenga al pubblico, è l’impresa il luogo dove si fa la vera innovazione e l’imprenditore ne è il suo artefice – come già sosteneva Josef A. Schumpeter più di 50 anni fa, mentre i progetti (Project Management) sono lo “strumento aziendale” per la concretizzazione delle innovazioni… Gianni Potti Vice Presidente Confindustria Padova Presidente Confindustria Servizi Innovativi Veneto